“Se ne legge, se ne parla, se ne scrive, ed ora lei è là, manichino di carne animato da un flusso di corrente, sotto il nostro sguardo, essenza animale, ignuda abitatrice di una stanza illuminata da acquario e odorosa di pollaio. Magra della magrezza delle vergini, incisa nella carne da parole note e ignote.
Ride. Ride sempre. E il suo riso sfrenato è il suo pianto a dirotto.
Psiche, creatura delusa e liberata dall’amore, racconta la sua verità terribile, e il perché Amore non vuol essere guardato negli occhi.
Senza fare in tempo a dirci cosa sia il vero amore. Un clic, e della nostra anima spenta non resta che la breve percezione di un bagliore, la vita in differita e nessun bisogno, neppure quello di piangere.”
Alberto Savinio